“Se tutte le tappe della mia vita potessero essere rappresentate come punti su una mappa e unite con una linea, il risultato sarebbe la figura del Minotauro” scriveva Picasso nel 1935.

Ottant’anni dopo, il tema della mitologia approda a Palazzo Reale come fil rouge di una mostra che penetra nel laboratorio intimo dell’artista per svelare i meccanismi della singolare alchimia tra l’antico e l’arte del XX secolo.

In questa mostra sarà l’antichità nelle sue diverse forme a declinarsi nelle mitologie reinventate da Picasso e presentate nelle sei sezioni del percorso con le opere del maestro accostate a ceramiche, vasi, statue, placche votive, rilievi, idoli, stele, preziosi manufatti di arte antica che lo hanno colpito e profondamente influenzato.

Protagonista indiscussa del percorso espositivo, che accoglierà i visitatori con circa 200 opere tra lavori del maestro e opere d’arte antica cui il grande artista si è ispirato, sarà la straordinaria creatività del fondatore del cubismo e il rapporto multiforme e fecondo che il genio spagnolo ha sviluppato, per tutta la sua straordinaria carriera, con il mito e l’antichità.
E se l’introduzione alla mostra vede incontrarsi Ingres, Picasso e Rodin attorno al tema del bacio, il cuore del percorso espositivo è permeato da quella ricerca estetica che affonda le sue radici nelle tante raffigurazioni di esseri fantastici presenti nel repertorio mitologico, dalle figure ibride lacerate tra umano e animale agli uccelli, ai centauri, ai minotauri