Paul Klee e il Primitivismo
La mostra affronta in una prospettiva inedita l’opera di Paul Klee, con l’obiettivo di posizionare l’attività dell’artista all’interno del fermento primitivista che scorre per l’Europa agli inizi del XX secolo. In un mondo in cui la modernità sembrava diventare sempre più incalzante, veloce, quotidiana e anche inquietante, si fece largo nella cultura europea l’idea che il ritorno a uno stile di vita primordiale potesse rappresentare una salvezza per l’anima e per la cultura, in una convizione diffusa che non mancò di condizionare larga parte delle avanguardie storiche.
Da Paul Gauguin a Jean Jaques Rosseau, considerati i precursori del Primitivismo, da Picasso a Carlo Carrà, da Modigliani a Klee, da Matisse al Gruppo Novecento di Margherita Sarfatti, temi quali il recupero di valori, la spontaneità e l’ingenuità entrano a far parte della produzione artistica.
Paul Klee, sempre alla ricerca di una espressività profonda, si avvicina al primitivismo nel 1914 dopo un viaggio in Tunisia in cui entra in contatto con territori ancora incontaminati, in cui il rapporto tra uomo e natura si palesa in tutta la sua forza vitale e positiva. Sarà per lui anche l’inizio di una personalissima ricerca espressiva sul colore, in cui le tonalità calde si fanno specchio del sentimento primigenio.
La mostra al MUDEC di Milano propone una ricca selezione di capolavori a olio, tempere, acquarelli e disegni posti in un rimando puntuale a oggetti dell’antichità classica, manufatti provenienti dalla collezione del museo etnografico del MUDEC, riviste e documenti dell’epoca legati alla formazione di Klee, in un percorso che suggerirà al visitatore non soltanto la grandezza del pittore, ma anche atmosfere, luoghi e sentimenti che si riallacciano a un passato mitico e sognato.
MUDEC, nell'atrio
€ 22,00