A 150 anni dalla sua nascita, Milano celebra l’Impressionismo con questa mostra curata da Cécile Girardeau, conservatrice al Musée de l’Orangerie di Parigi, e Stefano Zuffi, storico dell’arte, con la collaborazione di Alice Marsal, responsabile degli archivi e della documentazione al Musée de l’Orangerie.

La mostra accompagna il pubblico alla scoperta dell’evoluzione stilistica di due maestri dell’arte dell’Impressionismo, Paul Cézanne e Pierre-Auguste Renoir, tenendo conto delle diverse traiettorie che i due artisti seguirono nel corso delle loro carriere.
Tra il rigorismo geometrico e analitico di Cézanne e la linea armonica e morbida di Renoir si annidano i punti di contatto che hanno portato i due artisti a esplorare insieme diverse tematiche come la natura morta, il paesaggio, il ritratto e il nudo.

“Per un Impressionista dipingere la natura non significa dipingere il soggetto, ma concretizzare sensazioni.” (Paul Cézanne)

L’osservazione della natura e del modello, unita all’aspirazione di raggiungere un’essenza senza tempo, ha permesso a entrambi i pittori di incarnare una forma di modernità classica, lasciando un profondo impatto sulle nuove generazioni.

Tra affinità e divergenze, l’esposizione presenta ben cinquantadue capolavori, provenienti dal Musée de l’Orangerie e dal Musée d’Orsay di Parigi, che offrono un esaustivo spaccato del lavoro dei due artisti francesi, dalle prime tele degli anni settanta dell’Ottocento alle prove più mature dei primi del Novecento, eredità preziosa per i pittori successivi tra cui Pablo Picasso, qui anche presente con due dipinti.

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