MODERNAMENTE ANTICHI E ANTICAMENTE MODERNI – La grande architettura del Cinquecento: 4° Jacopo Sansovino: la Renovatio Urbis a Venezia al tempo del Doge Andrea Gritti
A cura di Arch. Marco Maule
Tra la fine del ‘400 e i primi del ‘500, Roma diventa meta di pellegrinaggi di studio, il grande cantiere a cielo aperto della Rinascita. Schiere di artisti percorrono la città antica, interrogandone le rovine, testimonianze di formidabile impatto, anche emotivo, della grandezza della civiltà greco-romana. L’architettura del Cinquecento nasce proprio da questa formidabile tensione verso l’antico.
Alla base vi è un paradosso strutturale: riconquistare la vita (ri-nascere) dopo una lunghissima morte, essere Moderni assumendo la forma degli Antichi, o, per dirla con l’Aretino, simultaneamente “essere modernamente antichi e anticamente moderni”.
Il grande processo di maturazione dell’architettura rinascimentale, iniziato a Firenze con Brunelleschi e Alberti, compie dunque la sua svolta decisiva a Roma con Bramante, Raffaello e Michelangelo, per poi completarsi altrove – a Mantova con Giulio Romano, nel Veneto con Sansovino, Sanmicheli e Palladio, e persino in Francia e in Germania con le scuole di Fontainebleau e con gli architetti manieristi fiamminghi e tedeschi.
Primo ciclo di 4 lezioni ONLINE:
MARTEDÌ 17 NOVEMBRE ORE 18,00
Bramante e Raffaello nella Roma di Giulio II e Leone X: la figura dell’architetto “universale”
MARTEDÌ 24 NOVEMBRE ORE 18,00
Baldassarre Peruzzi,Antonio da Sangallo e Michelangelo a Roma: dalla Farnesina al grande cantiere di San Pietro
MARTEDÌ 1 DICEMBRE ORE 18,00
Giulio Romano a Mantova e Girolamo Genga alla Villa Imperiale: il mito dell’Opera D’Arte Totale
Il sacco di Roma del 1527 provoca una diaspora nel Nord Italia che avrà conseguenze importanti nell’affermazione dei nuovi centri del Manierismo: a Mantova Giulio Romano – degno erede di Raffaello come “artista universale” – inaugura in Palazzo Te la nuova stagione dell’Opera d’Arte Totale (una Gesamtkunstwerk wagneriana anticipata di tre secoli) e dirige una foltissima squadra di decoratori, pittori, stuccatori, creando le premesse di una totale rivoluzione nel gusto decorativo. Questo approccio guiderà anche il suo collega Gerolamo Genga nell’ideazione a Pesaro di una villa autenticamente “imperiale”, secondo il modello delle ville di Plinio e Cicerone tramandato dagli scritti degli Antichi.
MARTEDÌ 15 DICEMBRE ORE 18,00
Jacopo Sansovino: la Renovatio Urbis a Venezia al tempo del Doge Andrea Gritti
Dopo l’abile uscita diplomatica dalla sconfitta nella Guerra di Cambrai, anche Venezia negli anni ’20 e ‘30 ha bisogno di una nuova immagine al passo coi tempi. Negli stessi anni in cui Giulio Romano lavora a Mantova, la Renovatio secondo il linguaggio “modernamente antico” è affidata dal doge Andrea Gritti all’artista toscano (ma cresciuto nella Roma di Bramante e Raffaello) Jacopo Sansovino. Il nuovo corso si inaugura con la radicale ristrutturazione classicista della “Platea Marciana” (Piazza San Marco) e prosegue con le nuove tipologie di palazzi nel Canal Grande e con la grandiosa aula “all’antica” della Scuola Grande della Misericordia.
Per informazioni: Anna Gervasini
Il ciclo completo è costituito da 8 lezioni, di cui le successive quattro sono programmate per febbraio-marzo 2021:
VERONA E L'ARCHITETTURA COME "ARCHEOLOGIA"
Giovanni Maria Falconetto e Michele Sanmicheli
IL MITO DELLA NUOVA ROMA E LA CIVILTÀ DELLA VILLE VENETE
Palladio a Vicenza e a Venezia
VITRUVIO E LA GRANDE TRATTATISTICA DEL CINQUECENTO
Da Fra Giocondo a Sebastiano Serlio, da Vignola a Palladio e a Scamozzi
DALLA REGGIA DI FONTAINEBLEAU ALLE FANTASTICHE ARCHITETTURE DI WENDEL DIETTERLIN
L'architettura manierista in Francia, Fiandre e Germania