NOVITÀ! Viaggio: OFFICINA FERRARESE La grande pittura del Rinascimento alla corte degli Estensi – 15-16 febbraio 2025 – CON ARCH. MAULE
OFFICINA FERRARESE: La grande pittura del Rinascimento alla corte degli Estensi
In occasione della nuova grande mostra sulla pittura ferrarese del Cinquecento al Palazzo dei Diamanti
Il Quattrocento. Da Cosmè Tura e i maestri dello Studiolo di Belfiore al ciclo di Schifanoia.
Il Cinquecento. Dosso Dossi e i pittori della raffinata corte di Alfonso I.
VISITE IN PROGRAMMA:
La mostra al Palazzo dei Diamanti: Il Cinquecento a Ferrara. Mazzolino, Ortolano, Garofalo, Dosso
L’eccezionale esposizione testimonia il passaggio dall’epoca del duca Ercole I d’Este a quella figlio Alfonso I (1505), fino alla scomparsa di quest’ultimo (1534), committente raffinato e di grandi ambizioni, capace di rinnovare gli spazi privati della corte come quelli pubblici della città. Il tramonto della generazione di Cosmè Tura, Francesco del Cossa e Ercole de’ Roberti pone Ferrara di fronte alla sfida di un ricambio artistico di alto livello. All’inizio del nuovo secolo si sviluppa una nuova scuola, più aperta agli scambi con altri centri, che ha come protagonisti quattro maestri: Ludovico Mazzolino, pittore dall’estro bizzarro che orienta il suo linguaggio in senso anticlassico; Giovanni Battista Benvenuti detto Ortolano, sempre caratterizzato invece da un naturalismo convinto e sincero; Benvenuto Tisi detto Garofalo, il principale interprete locale della maniera di Raffaello, e Giovanni Luteri detto Dosso Dossi, che sviluppa uno stile originale, colto e divertito, influenzato tanto da Giorgione e Tiziano quanto dalla Roma di Michelangelo. La mostra accompagnerà il visitatore attraverso una stagione incredibilmente ricca, dove l’antico e il moderno, il sacro e il profano, la storia e la fiaba si fondono in un mondo figurativo che può definirsi, in una parola, ferrarese.
Pinacoteca Nazionale di Palazzo dei Diamanti
Visita di circa un’ora dei capolavori della Galleria: opere di Jacopo Bellini, di Ercole de’ Roberti, di Andrea Mantegna; tavole a fondo oro di pittori di varia provenienza, come Simone dei Crocifissi, il Maestro di Figline, Guariento. Tra i dipinti del grande Quattrocento ferrarese, si possono ammirare i tondi raffiguranti il Giudizio e il Martirio di San Maurelio di Cosmè Tura e le famose Muse Erato e Urania provenienti dallo Studiolo di Belfiore.
Palazzo di Schifanoia
Qui si conserva il Salone dei Mesi, uno dei cicli d’affreschi più importanti del XV sec. in Italia, opera collettiva di diversi pittori ferraresi della scuola di Cosmé Tura, fra cui Francesco del Cossa ed Ercole de’ Roberti. Il grande ambiente era suddiviso verticalmente in dodici scomparti, uno per ogni mese: sono giunti fino a noi quelli da marzo a settembre, da leggersi in senso antiorario. Ciascun mese è a sua volta diviso in tre scomparti orizzontali: in quello superiore è raffigurato il mondo divino, con la rappresentazione dei carri trionfali delle divinità pagane, circondati da scene mitologiche o di vita quotidiana. Il mondo degli uomini, su cui ricade l’influenza delle leggi divine, è dipinto nel registro inferiore, attraverso figurazioni delle attività del popolo e della corte. Qui ricorre anche la figura del committente, il duca Borso d’Este, glorificato come saggio e giusto amministratore dei suoi stati. Fra uomini e divinità si colloca la terza fascia, nella quale troviamo i segni dello zodiaco occidentale accompagnati dai decani di quello egiziano, prova della grande importanza di cui la “scienza” astrologica godeva presso la corte estense. Il grandioso capolavoro del Rinascimento estense dedicato ai Mesi, rinato grazie alla nuova e magica illuminazione, introduce il visitatore poi nelle sale successive al cospetto delle opere dell’età di Borso, di Ercole I e dei duchi cinquecenteschi.
Museo della Cattedrale
Fra le opere spiccano: le antiche ante d’organo della Cattedrale, raffiguranti l’Annunciazione e San Giorgio e il Drago, capolavoro assoluto di Cosmè Tura, capofila della scuola ferrarese quattrocentesca; le formelle duecentesche provenienti dalla Porta dei Mesi, accesso laterale della Cattedrale distrutto nel ‘700, La Madonna della Melagrana, scultura di Jacopo della Quercia.
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MAGGIORI DETTAGLI QUI:
Officina Ferrarese ANISA 15-16 febbraio
INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI:
Anna Gervasini
Tel. 3356866128
annagervasini@anisamilano.it