Renato Mambor. Connessioni impossibili
“Voglio fare di tutto, ballare, cantare, scrivere, recitare, fare cinema, teatro, poesia, voglio esprimermi con tutti i mezzi, ma voglio farlo da pittore perché dipingere non è un modo di fare ma un modo di essere.”
In una frase Mambor offre una precisa immagine del suo essere artista. Protagonista della ricerca nelle arti visive dagli ultimi anni ‘50, è uno dei primi a sconfinare dalla pittura verso altri linguaggi: fotografia, cinema, performance, installazioni e teatro, per tornare comunque sempre alla pittura. Continuando a lavorare sul linguaggio e sugli elementi costitutivi dell’arte, ha avviato una sperimentazione sul rapporto tra organismo e ambiente, tra arte e vita, sul cambiamento dello sguardo e dei punti di vista, sulle relazioni interne ed esterne, su separazione e unità.
Negli oltre 55 anni di impegno artistico, Mambor ha rinnovato instancabilmente le forme e approfondito la conoscenza di sé, inventando dispositivi di comunicazione che coinvolgessero lo spettatore, lasciando opere, anche inedite, di grande valore per la contemporaneità.